Canicattini Bagni
"A volte un vento caldo s'insinuava in un tremito lamentoso nei fili del telegrafo radenti le balconate, urtava gli oleandri della piazza e le palme altissime contro i muri degli orti, poi s'appressava in mugolio, precipitava come una cascata. Così pensavo il sopraggiungere della morte. La quiete tornava improvvisa, le chiome verdi sull'ombra, le case salde, il sole più bianco e il passo dei muli sulle bàsole nere a riprendere il cammino".
Canicattini Bagni, dall'arabo Ayn-at-tin (Sorgente del Fango), è la città del Liberty ed il suo territorio è uno degli esempi più interessanti di "Paesaggio culturale". Molti sono gli edifici che richiamano lo stile dell'Art Nouveau. Nel periodo tra le due guerre la maestria degli scalpellini Iblei donò alla città straordinarie creazioni decorative che abbelliscono le facciate di molti palazzi. Canicattini Bagni è anche la città della Musica che nelle serate estive diffonde i suoni nella vasta e fertile pianura sottostante popolata di uliveti e frutteti fino alla "Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile" con gli spettacolari laghetti di Avola.
Territorio abitato anticamente dai Siculi, poi dai romani e dai bizantini per poi dal 1296 con Federico II d'Aragona e per quattro secoli divenire feudo e storia di baronie. Interessante, appena fuori dall'abitato, è la testimonianza del ponte in pietra ad una sola arcata di S. Alfano costruito nel 1796 per collegare l'omonimo feudo con la "terra" di Canicattini. Currarinu e Calamaru, i due campieri scolpiti nel ponte portano ciascuno una bottiglia ed un pane e la leggenda vuole che, odiandosi, si uccisero entrambi proprio sul ponte.
Da non mancare l'incontro gastronomico con la prelibata pasta casereccia, i "cavati" ed i formaggi sia ovini che caprini, magari dopo una escursione alla "Cava Cardinale", una curiosa sosta alle abitazioni trogloditiche in contrada Cugno-Case Vecchie ed una visita al singolare "Museo dei Sensi del tessuto dell'Emigrante e della Medicina Popolare".
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L'HUB di Canicattini Bagni costituisce, con il suo GATE posto in via XX Settembre presso l'Info Point della Pro Loco, una delle importanti porte d'accesso allo "Smart Land Iblei". Dal GATE prende vita uno dei tre principali percorsi cicloturistici, "Il Fiume Cavagrande". La prima tappa di 43 km e 639 metri di dislivello, attraverso la strada dei Monasteri e la via traversa La Marchesa, consente di affacciarsi ai canyon della Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile e di far ritorno a Canicattini da dove, superato il ponte S. Alfano, si prende in direzione Cassaro per una seconda tappa di 23 km con ben 534 metri di dislivello. Canicattini è poi il punto di arrivo della quinta ed ultima tappa del percorso: 35.6 km e 368 metri di dislivello con partenza da Palazzolo Acreide.