Sono tre sono i laghi protagonisti del tour chiamato, appunto, La Via dei Laghi: il lago di Lentini o Biviere, il lago di Licodia o Dirillo e, più a sud, il lago di Santa Rosalia. Tutti realizzati attraverso sbarramenti di fiumi, hanno importanti valori naturalistici e costituiscono habitat per uccelli, animali e specie ittiche lacustri.
Percorrere in un solo giorno le 11 tappe di complessivi 212 km con 3.329 metri di dislivello è indubbiamente molto impegnativo e non consente di gustarsi bellezze e sapori presenti lungo l'itinerario. Conviene pertanto organizzarsi in almeno tre giorni con soste da decidere al momento.
Una ipotesi potrebbe essere quella di utilizzare il primo giorno per una pedalata da Lentini fino a Licodia Eubea. Sono 51.8 km con 843 metri di dislivello. In un sol colpo si può fare conoscenza di due laghi: Lentini e Licodia. Entrambi possono invitare il ciclista a dei fuori pista con escursioni molto piacevoli tanto da sommare una decina di chilometri a quelli previsti.
Nella prima parte del viaggio le arance sono le protagoniste per poi lasciare spazio ai centri storici di Scordia, Militello Val Catania e ad un passaggio dalla storica stazione ferroviaria Vizzini - Licodia ormai abbandonata. Dormire in uno degli agriturismi, B&B o alberghi di Licodia Eubea e gustarsi un piatto di patacò, presidio Slow Food con notevoli proprietà nutritive, potrebbe costituire una buona idea.
La seconda giornata non può che terminare a Giarratana dopo aver sostato a Chiaramonte Gulfi e visitato, come si deve, Ragusa. Prima di arrivare a Giarratana è d'obbligo una escursione al lago di Santa Barbara. Il viaggio conta 69.2 chilometri con 1.088 metri di dislivello. La salita non manca fino a raggiungere, superato Chiaramonte Gulfi, gli 850 metri. Ragusa Ibla, la città dei ponti, una perla del barocco e non solo, si incontra non molto lontano dal mare: Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d'animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia. Forse Gesualdo Bufalino aveva ragione da vendere nel richiamare l'intelligenza dei visitatori di Ragusa che oggi, se muniti di una bici, possono certificare agevolmente tale dote non comune.
Nella sosta a Giarratana non si dimentichi un pasto con la sua famosa cipolla, e poi a letto. La terza parte del viaggio riporta a Lentini attraverso soste in borghi pregevoli quali Monterosso Almo, Vizzini, Buccheri, Francofonte e Carlentini. Ci sono da fare 90.6 km con 1.398 metri di dislivello. La strada è impegnativa fino a Buccheri dove si raggiungono gli 830 metri con il Monte Lauro, la più alta vetta degli Iblei con i suoi 986 metri, a far da sentinella.
Il borgo settecentesco di Cunziria, dove echeggiano le arie della cavalleria Rusticana, il barocco di Monterosso Almo, le tante aree archeologiche, le acque ed i boschi garantiscono una presenza discreta e costante prima che il profumo delle arance rosse torni prepotentemente a ricordare che il viaggio è terminato ed è venuto il tempo di riposare beatamente nel ricordo di una bellezza che mai passerà dalla mente del ciclista. La condizione delle strade è generalmente buona e con un traffico limitato ad eccezione di alcuni tratti di avvicinamento ai centri abitati. Indice di percorribilità interessante con un rating di 7.9/10.
Itinerario e Tappe
vallone, e la SP62 fino a raggiungere Monterosso Almo il cui POINT è situato in piazza San Giovanni. Poco traffico di veicoli a motore e strade in buono stato. Non lontana la vecchia linea ferroviaria e la ex stazione di Giarratana.
Monterosso Almo, il piccolo Eden Verde accoglie i ciclisti nell'atmosfera autentica della vecchia Sicilia ben colta da Giuseppe Tornatore con il celebre film L'uomo delle stelle.